Live

L'Isola dei Famosi, il Grande Fratello, La Fattoria....questi sono gli spettacoli che riempiono i palinsesti della tv italiana e non solo, da qualche anno a questa parte questo grandissimo nuovo evento mediatico, chiamato, REALITY SHOW, è diventato il principale accentratore di spettatori, punti di share, audience, e chi piu' ne ha piu' ne metta..fatto sta che chi fa e produce reality è diventato con il tempo Re Mida.
Ormai siamo arrivati chi alla nona, chi alla quarta, chi solo alla settima edizione di questi spelendidi programmi, che, a parte i protagonisti principali, non cambiano gli aspetti fondamentali: amori, litigi, psicopatici, infanzie difficili e via dicendo, tutto per rallegrare l'aspetto voyeristico che alimenta in noi, piccolo e "indifeso" pubblico, alla ricerca di qualcosa di cui parlare, o meglio sparlare. 
Il palinsensto ci bombarda di strisce quotidiane, puntate, flash, polemiche,dibattiti ecc...parafrasando il grande Oscar Wilde"Non importa se parlate male di me, l'importante è che si parli di me" e così ospitate, rubriche, trafiletti sui giornali..insomma siamo circondati!
E pensare che all'inizio come idea non sembrava nemmeno malvagia...
Ora, a proposito di reality show, arriva sui nostri grandi schermi un film che ha già scatenato diverse polemiche, ma che, secondo me, potrebbe portare molte riflessioni, sto parlando di
LIVE, Ascolti record al primo colpo scritto e diretto da Bill Guttentag ( premio Oscar per i cortometraggi-documentari Twin Towers e You don't have to die) con Eva Mendes che recita la parte di una dirigente televisiva capace a tutto pur di vincere il massimo dell'auditel. Nasce così l'idea di questo reality show in cui i concorrenti giocano alla roulette russa, si sfidano sei concorrenti, che non hanno più nulla da perdere, per cinque di loro ci sarà la ricchezza per uno la morte in diretta. Il film e' incentrato sulla determinazione di questa dirigente che fa di tutto per mandare in onda il programma, dal convincere gli inserzionisti pubblicitari al forzare le leggi e le interpretazioni della Costituzione.
In questa battaglia di convinzione Katy Courbet, questo e' il nome della dirigente, esprime in una battuta la fascinazione della morte che da sempre ha accompagnato l'uomo: "Pensateci, dal Colosseo romano, dove c'erano solo posti in piedi, alle folle parigine che venivano a vedere la ghigliottina, gli uomini sono sempre stati affascinati dalla morte e, cosa più importante, dal fatto di assistere alla morte.
In fondo, è la morte la nostra più grande paura, e vederla in faccia, condividerla con altri, parlarne, in un certo senso ci consola, ci aiuta a sdrammatizzare,stempera i toni...
E' solo un film, ma, forse potrebbe essere anche una cruda riflessione..
Siamo davvero disposti a tutto pur di accaparrarci un punto in più di share?






USCITA: 6 Marzo 2009



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