Lettera a Sanremo

"Caro festival,
tu che hai la fortuna di non essere snob, tu che hai il privilegio di non essere chic, tu che hai il vantaggio, oh quanto vantaggioso, di non essere moralista, tu che, beato te, non hai la puzza sotto il naso, e dire che hai un naso gigantesco, tu che sei la televisione, non so se mi spiego, e, anzi, per spiegarmi meglio faccio presente la suggestiva scenografia, la festosa occasione, lo spettabile pubblico e, insomma, questo familiare rettangolo che incornicia il qui presente con tanto di abito di circostanza, e trucco acconcio.

Non so se ti rendi conto, caro festival, del potere smisurato che hai, il potere, quello vero,mica le parolette dei politici, mica la micragnosa disputa su quattro soldi da spartire, il potere di entrare nella testa e nella pancia della gente tutte le sere, tutti i giorni a tutte le ore, il potere di scegliere se in questo preciso momento ... e un’ora fa .. e tra un’ora ... e ieri ... e domani, il popolo dovrà mangiare merda oppure cioccolata...Nessun pregiudizio contro la merda per carita’, la merda è natura, concima, stimola, parla di noi … Solo che non conosco nessuno, ma proprio nessuno, che dovendo scegliere non preferisca la cioccolata.
A sentire quel che si dice in giro la cioccolata è solo roba per gli eletti, gli intellettuali, gli snob, la cioccolata è di nicchia, è per pochi, è troppo raffinata per il popolo; ma guarda che non e’ mica vero, caro festival, dovendo e potendo scegliere lo snob e il burino, lo chic e la smandrappata, il patrizio e il plebeo, allungano tutti spontaneamente la mano verso la cioccolata, sarà una forma di conformismo,sarà mancanza di fantasia, sara’ la società di massa, sara’ la globalizzazione, o sarà più banalmente che è più buona la cioccolata!.
E dunque, caro festival, tu che sei ben introdotto, tu che frequenti i capi, potresti dire per cortesia a quei signori, quelli che fanno i palinsesti, quelli che decidono i programmi, quelli che dentro questo rettangolo ci mettono la fiaccia, e in qualche caso anche il sedere, potresti dire a lor signori che il popolo ha gusti banali tendenze elementari...e, dunque, poveretto, preferisce la cioccolata, e potresti spiegare bene a quei signori che tutta la merda che la televisione riversa nelle case della gente semplice non solo non è popolare ma avvelena il popolo, potresti dire ai capoccioni della tv che i veri snob,che i veri radical chic, i veri odiatori del popolo sono i venditori di merda, sono solo quelli che parlano di share e audience, mai di bellezza, di giustizia, di ragione e, scusa la parolaccia che pronuncio a bassa voce, non senza essermi cautelato con i miei avvocati, di cultura, cultura..magari è tutta gente che legge Kafka e ascolta Malher, poi, per pura stravaganza, per sfizio intellettuale, per il vizio assurdo di andare controcorrente, la cioccolata la tiene per se e al povero popolo rifila tonnellate di merda, sì!!
Mettici una buona parola festival, tu che puoi, fagli capire che la democrazia vera è cioccolata per tutti, e scusami se ho detto sette volte la parola merda ho un alibi: sono in televisione!"



Michele Serra

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